
Il piccolo e il grande

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Chi studia un po’ di tutto, arriva a una conclusione ben definita: non sappiamo nulla.
Guardando il cielo credevamo quelle lucette fossero buchi nella volta celeste, poi abbiamo capito fossero astri, ora sappiamo che stiamo guardando, praticamente, nel tempo. Però ora sappiamo anche che il 97% di ciò che sappiamo esistere, è materia oscura ed energia oscura. Cioè non sappiamo cos’è.
Se guardiamo nel piccolissimo invece, nelle cellule, leggiamo il Dna. Il prodigioso riassunto di un miliardo di anni di vita arrotolato in un piccolissima spirale, di cui nel nostro corpo abbiamo circa 50mila miliardi di copie. Qualcuno ha calcolato che il dna di tutti gli abitanti del pianeta, e di tutti gli essei umani mai vissuti sul pianeta, entrerebbe in una tazzina di te. Se invece legassimo uno all’altra le 50mila miliardi di spiralette di dna che abbiamo dentro il nostro corpo, in una unica collanina, queste potrebbe andare dalla Terra alla Luna centomila volte. Dopo aver letto tutto il genoma umano però, abbiamo capito a cosa serve, più o meno, il 3% di quello. Il 97% è per noi oggetto oscuro. Non sappiamo a cosa serve né come funziona.
Se guardiamo nell’antro misterioso del nostro cervello, nelle sue interazioni col resto della fisiologia, con l’intestino e col cuore, cercando di capire come questo crei conscio , subconscio o inconscio, il buio è assoluto. Non ne capiamo nulla.
Alla luce di ciò sembrerebbe assolutamente doveroso astenersi da interventi e tentativi di modifica e, comicamente, di miglioramento da parte nostra, di un sistema, la nostra salute per esempio, ma per estensione a tutta la natura: anche una zanzara o un tulipano e milioni di volte più complesso della più complessa cosa che sappiamo fare.
Come si può pensare di modificare in meglio una cosa la tecnologia alla quale soggiace ci è sconosciuta al 99% e palesemente sovrasta di decine di ordini di grandezza la nostra ?
Invece lo facciamo. Con arroganza incredibile ci attribuiamo il potere e asseriamo essere conveniente modificare meccanismi la cui complessità ci surclassa del tutto e gli effetti della modifica dei quali non siamo assolutamente in grado di prevedere.
Perchè ?
Perchè la natura non è brevettabile, le modifiche si.
Una piantina è di tutti, una piantina creata in laboratorio, e i miliardi di piantine che ne deriveranno, sono di chi l’ha brevettata.
Il dna di ognuno il suo, è natura, è libero, è di tutti. Il Dna modificato è di chi l’ha modificato.
Un virus, un batterio, è un incidente, un messaggio che la natura fa girare tra le sue creature, è di tutti e teleonomicamente utile a tutti, un virus creato o ingegnerizzato da alcuni crea gli “utili” di costoro, a danno di tutti gli altri.
Stanno letterealmente brevettando la vita, sostituendosi al creatore.
Un uomo è un episodio unico e irripetibile di consapevolezza. Un uomo col dna modificato è di chi l’ha modificato.
Questa è l’apoteosi dell’economia di predazione; dove si prende una cosa che è di tutti e con una piccola modifica, sicuramente peggiorativa data l’ignoranza sublime del laboratorio in questione rispetto alla sublime intelligenza della natura, la si rende di qualcuno, di una società.
Lei e tutti i suoi discendenti.
Peggio di questa appropriazione predatoria c’è solo l’omologazione che ne consegue.
La diversità è bellezza in estetica, è gusto nel cibo, è salvezza nella comunicazione.
Immaginate di vedere sempre lo stesso viso o quadro, mangiare lo stesso cibo e ricevere sempre lo stesso messaggio. Per sempre.
In biologia la diversità è sinonimo di Vita.
Salvare quella o salvare noi, è la stessa cosa.
Ecco perché, per prima cosa noi dobbiamo essere diversi.
Grazie a Dio, ci riusciamo.
Diversi e connessi.
Il Virus non muore ai raggi solari, perchè non è MAI NATO !
I virus, tutti i virus, non hanno vita, metabolismo, programmi, intenzioni, scarti, processi, durata pre programmata.
Non avendo vita, non hanno neanche morte, ovviamente.
I virus, chimici, elettrochimici, o informatici che siano, sono spezzoni di informazione. Sono notizie, avvisi. Nello specifico avvisano le cellule di un pericolo. Questo avviso viene chiamato erroneamente “contagio”. Questo avviso se arriva a un sistema, un corpo, una persona, che è già debilitata, impanicata, aggredita da altre patologie in corso può effettivamente essere la goccia che fa traboccare un vaso. E’ come un “occhio, che pioverà”. Può gettare nel panico una persona che ha già freddo, che ha già la polmonite, o che si sente già con l’acqua alla gola, vero o falso che sia. E’ utile invece se stai bene: scegli le scarpe giuste….
Quando diciamo che “al sole il virus muore” compiamo una operazione di semplificazione linguistica.
Il Sole è la fonte prima di energia del pianeta come tutti sanno, forse anche i vaccinisti, ma è anche la fonte prima di informazione del pianeta, ben più di Reuters e Associated Press.Il sole informa, METTE IN FORMA le molecole. Ricostruisce i segnali elettromagnetici e può ricostruire da capo perfettamente una cellula distrutta al 99%, sfruttando sofisticatissime ridondanze frattali del campo di interferenza.
Uno spezzone di informazione spuria, un esosoma, il virus quindi, viene travolto da questo reset solare di informazione in pochi secondi. Un batterio, per inciso, al Sole dura poco di più. L’umidità , l’acqua quindi, essendo memoria *, tende invece ad allungare i tempi di permanenza delle informazioni, degli avvisi, quindi dei virus e dei batteri. Siamo i figli della sapiente alternanza di Sole, che è energia e informazione, e acqua, che è Memoria. Immergiamoci più spesso nell’uno e nell’altra. Allora si che allora, probabilmente, andrà tutto bene.———————————————————————-
* anche qui una semplificazione linguistica. L’acqua NON E’ memoria. La corretta formulazione è: l’acqua ha la caratteristica di formare il perfetto campo elettromagnetico di background atto a permettere la “sintonia” dei richiami molecolari da segnale univoco. L’acqua forma un campo elettromagnetico con frequenza specifica atta a far reagire SOLO un tipo di molecola. Avvenuta la reazione chimica solo tra le molecole “chiamate a farlo” da quella specifica situazione elettromagnetica, cambierà l’energia base del campo di background, e quindi la sua frequenza. Allora verranno chiamate a reagire altre molecole, e solo quelle. La differenza tra reazioni casuali tra tutte le molecole tipiche del brodo primordiale e la nascita della vita, organizzata, è simile alla differenza tra il brusio di una folla, o del traffico, e la meraviglia sinfonica di una bella orchestra: ogni componente è chiamata a reagire solo in quel momento, con quello spartito e con quegli strumenti in quella meravigliosa musica di cui l’acqua è direttore d’orchestra e il Sole, se vogliamo rimanere nella metafora, scrisse lo Spartito eoni fa.
I popoli antichi che veneravano il Sole non erano scemi. Guardavano in alto.
Tutto li.
cfr. https://www.youtube.com/watch?v=0MAPKRB8qnoCommenti: 32Condivisioni: 258
Parlando di ghiande….
“Pensare che in una ghianda c’è scritta una quercia, una foresta…..” dice un amico….
Ma non solo la ghianda ma ognuna delle sue 1,875×10⁹ cellule riporta la
ghianda, la quercia e l’intera foresta, come sequenza di potenziali
“behavior pattern” cioè moduli comportamentali attivabili, cioè il DNA.
Quali attivare, in che sequenza, lo decidono invece gli attuatori che
sono circa 100mila per ogni cellula,
sono sulla membrana e agiscono in base a cosa arriva, dall’ambiente, che
al 99,9% è una altra cellula adiacente. Quindi in ogni ghianda ci sono
scritte 1.875.000.000.000 volte le istruzioni su come fare una ghianda,
una quercia, una foresta ma anche come modificarla, in che modo e in che
tempi se cambia l’ambiente…. non aspettando un errore del RNA che ,
guarda caso, migliori per fortuna le possibilità di sopravvivenza della
ghianda, ma attivando, in caso di stress, vorticose variazioni di
replicazioni nella zona interessata ai comportamenti inerenti la sfera
d’azione dello stress in oggetto, al calare dello stress, le
replicazioni si interrompono, la sequenza “vincente” viene inglobata nel
DNA ristrutturato e tale variazione viene trasferita alle ghiande a
venire, alla discendenza, a tutte le foreste che verranno ….
Mio riassunto libero delle scoperte di John Cairns.
Tali scoperte hanno implicazioni clamorose anche per motivi
importantissimi che riguardano non le ghiande, ma noi. Prima cosa i
tempi di evoluzione diventano più veloci di diversi ordini di grandezza,
poi si evince una intelligenza sublime di fondo che non lascia più
nulla al caso, (con buona pace di Jacques Monod . “Il caso e la
necessità”) ma soprattutto questa implementazione dell’epigenetica dice
che ciò che faremo, che saremo, felici o smorti, attivi o passivi,
vincitori infine o tristi, non è scritto nel Dna, quelli sono i mille e
mille sentieri imboccabili, ma quale imboccare sta a noi, minuto per
minuto….
Sta a noi.
Ma c’è addirittura ancora di più….
Il dna di ogni cellula , allungato, arriverebbe a un metro e mezzo,
calcolando che ne abbiamo 50 trilioni, potremmo annodandoli, fare dalla
Terra alla Luna centomila volte.
E il DNA è un’antenna. Il Dna
“sente” recepisce messaggi….. e ne trasmette anche…. da ovunque, e
soprattutto, dal nostro pensiero….. che come ormai sappiamo, e
Giordano Bruno sapeva già nell’anno 1600, CREA la realtà.
(https://en.wikipedia.org/wiki/John_Cairns_(biochemist) )
Ci lamentiamo dei giornalisti cialtroni, di politici senza etica….
Ne abbiamo ben donde.
Ma..Esiste un interessantissimo paragone con la biologia fine, quella che ha come capisaldi l’epigenetica e la quantistica intesa come campo di coerenza.
In quegli ambiti si è scoperto e dimostrato che tutte le interazioni accrescitive di conoscenza, tutti gli aumenti di coerenza, tutte le armonie e i fattori organizzativi, vengono dal piccolo, e vanno poi al grande. Il frattale che domina tutte le strutture naturali ne è il LOGO, la rappresentazione grafica. Bene.
Nelle umane questioni va alla stessa maniera.
In un campo di coerenza organico, strutturato, cosciente, questi NON sarebbero giornalisti, questi editori non sarebbero tali, chi ora ha il potere NON l’avrebbe, a governare avremmo l’intelligenza collettiva, non l’idiozia di pochi.
L’uomo, la propria storia, il proprio dominio di coerenza, deve ancora scriverla.
Ce la farà ? Non si sa.
Ogni componente del creato è pervasa da un’intelligenza che lascia sbalorditi.
Noi di quell’intelligenza sublime siamo una piccola stazione ricevente.
Un’antenna, pensata per esser parte integrata del tutto.
Antenna dotata di una piccola sezione cibernetica autonoma, chiamata “mente”, finalizzata all’ottimizzazione di alcuni processi energetici.
Nel momento in cui scambiamo il piccolo chip interno per il “segnale” non siamo più antenne, ma isolate monadi ai limiti dell’inutilità….
Ecco. Mi sembra di aver capito così.
![]() Sono passati trent’anni da quando lessi “Il caso e la necessità” di Jack Monod.
MI piacque, stupì e rattristò. Ora credo che che il succo del libro fosse basicamente errato. Se trovassimo un complesso orologio rattrappante portoghese con lunario, nel terreno, non ci verrebbe mai in mente che quegli atomi si siano, a forza di sbattimenti casuali, organizzati da soli in un meccanismo infine complesso e plurifunzionante. Non il caso quindi, ma una una sublime intelligenza regola ogni relazione, ogni respiro, battito d’ala o galassia. La felicità ? Ricordarselo, e agire di conseguenza. |
“Ci vuole Cuore”
“Va dove ti porta il Cuore”
“Ascolta il Cuore”.
Coraggio
“E’ una persona di cuore”
“Ma con che cuore ?”
Per secoli siamo stati convinti il cuore essere la sede delle emozioni, del coraggio, appunto, di ciò che c’è di profondo, di ancestrale, di familiare, di comunitario, di generoso, contrapposto spesso alla mente, al cervello: più freddo, più egoista, più menefreghista, un pò cinico perchè impegnato a calcolare cosa gli conviene, non come il cuore, che si “getta oltre l’ostacolo”, oltre i rischi, gli interessi, la convenienza.
E poi, con disappunto, siamo stati informati, dagli studi dell’anatomia classica, che il cuore invece è una pompetta.
Fantastica idraulica, 4 o 5 miliardi di efficientissimi battiti dal primo di cuoricino piccolo nel grembo, fino all’ultimo, speriamo da vecchi, debole, malandato.
Idraulica sopraffina e preziosissima, ma pur sempre idraulica.
Che delusione.
Una pompa. Che prende il sangue e lo rispinge fin nelle periferie del nostro corpo: nulla più.
Beh. Un pò ci siamo rimasti male.
Mille canzoni in rima con “Amore”, o con “dolore” per un mero congegno idraulico.
Tutta una sterminata letteratura, in tutte le ere dell’Umanità si è rivolta commossa a un componente che poteva stare bene in una lavatrice ?
Che brutta fine !
INVECE MANCO PER NIENTE !
Studi più approfonditi, che finalmente hanno riguardato meglio le evidenze, non solo “solide” ma anche elettromagnetiche e relazionali, informatiche e quantistiche, chi hanno resi edotti che:
Il CUORE genera il più ampio Campo ElettroMagnetico del corpo ed ha un proprio cervello separato dagli altri, ma interattivo con essi!
il cuore è un organo sensoriale e di un sofisticato centro di codifica ed elaborazione delle informazioni, con un vasto sistema nervoso intrinseco sufficientemente sofisticato da qualificarsi come un “cervello cuore”. I nervi che dal cuore arrivano al cervello portano informazioni relative ad ormoni, sostanze chimiche, frequenza, pressione, dolore e sensazioni e riescono a regolare diversi segnali nervosi che dal cervello tornano verso il cuore o vengono inviati ad altri organi.
Quando viene concepito un bambino, il Cuore umano inizia a battere prima che il cervello si sia formato: il cuore ha un piccolo e proprio “cervello” formato da circa 40.000 cellule nervose, e da esso viene emanato il più ampio Campo ElettroMagnetico del corpo.
Il Campo Elettrico del Cuore, che viene misurato dall’elettrocardiogramma (EGC) è all’incirca 60 volte più grande in ampiezza di quello generato dalle onde cerebrali registrate da un elettroencefalogramma (EEG).
La componente Magnetica del campo del cuore, è all’incirca 5000 volte più potente di quella prodotta dal cervello, attraversa i tessuti e può essere misurata anche a distanza di molti metri da appositi apparecchi.
La dimensione di questo Campo Elettromagnetico toroidale varia da un minimo di 2,5 ed un massimo di 3m, con asse verticale centrato nel cuore. La sua forma Toroidale, e’ la forma spesso considerata la più unica e primaria dell’Uni-Verso. Questo campo Toroidale contiene un suo doppio in piccolo,, come una matriosca, e sullo stesso asse verticale, questo perché esso e’ “duale” come le energie della ManifestAzione, le forze E+ ed E- ovvero Yin e Yang, e con esse interagisce ad ogni istante.
Questo campo elettromagnetico, generato dai cromosomi contenuti nelle cellule nervose di questo piccolo cervello del cuore, permea ogni cellula dell’organismo e agisce come un segnale sincronizzatore per tutto il corpo.
Ormai e’ stato sperimentato e dimostrato che questo campo energetico toroidale non solo è trasmesso internamente al cervello di sopra nella testa e al di sotto a quello enterico nell’intestino, ma è anche recepibile inconsciamente o consciamente, dagli altri soggetti che si trovano nel suo raggio di azione-comunicazione che e’ di massimo 3 m di diametro. Gli animali lo recepiscono anche da più lontano.
Ogni organo del corpo emette un proprio Campo elettromagnetico di intensità e frequenza diversa a seconda del tipo di organo ma tutti questi Campi sono sincronizzati dal campo del Cuore. L’insieme di questi campi si chiama AURA ed essa forma una specie di “uovo” attorno all’organismo degli esseri viventi. I cuori delle persone sono dunque dei potenti trasmettitori ed emettono costantemente onde elettromagnetiche. L’antenna che è fisicamente in grado di cogliere queste onde è il complesso apparato sensoriale del nostro intero corpo.
Questo Campo ElettroMagnetico del cuore e’ SEMPRE in contatto con il Campo ElettroMagnetico dell’Uni-Verso e scambia quindi InFormAzioni con Lui. Riceve “impulsi-info” e ne comunica alla Banca Dati Universale; esso e’ il punto di collegamento fra l’Essere e l’UniVerso; ma esso e’ in continua comunicazione anche con tutti gli altri esseri viventi del Pianeta, esso e’ in continua comunicazione con la ghiandola Pineale all’interno del cervello antico del Cranio.
Alla morte-trapasso, questo Campo del cuore si ritira piano piano fino a scomparire in circa un’ora, cioè quanto dura la funzionalità della ghiandola Pineale, e permette lo scambio totale delle informazioni finali dell’essere stesso con tutti i suoi Elettroni, Atomi, che lo compongono e che andranno a fare parte di altre forme di vita.
Il Campo megnetico della Terra influenza IL ed è influenzato DAL campo magnetico del cuore.
Il Cuore , insomma, comanda comunque la nostra vita.
Ci indica direzione, ritmo, base musicale, e sintonia.
Meno male !
Chissa come, non ci eravamo sbagliati, e, ancor prima di averlo misurato, lo sapevamo !
“Cuore” può tornare a far rima con “amore”, e, alla luce di ciò che abbiamo scoperto, non può essere che così.
Di questa fantastica sincronia, ne è metronomo, codice, direttore d’orchestra e, quando sarà l’ora, notaio, per un “lascito” armonizzato e sincrono.
Ci vuole Cuore. Davvero.
Noi confondiamo il tempo con la sua durata che invece è solo una componente del tempo, una delle più insignificanti.
La componente più importante del tempo è la sua qualità: quella dobbiamo alzare.E per farlo possiamo far leva solo sul punto di contatto col tempo, il “quì e ora”.Sganciati dal “quì e ora” non siamo connessi, nè con gli altri, nè con noi stessi, a quel punto spettatori passivi di una vita “non nostra”.Oggi è Ferragosto. Nel sincronario Maya invece è tempesta Intonante Blu. Come azione, catalizza, ha il potere di autogenerare ,e come funzione, ti da energia. Una volta coscienti e immersi nel “qui e ora” Ora, spesso, siamo incoscienti cocreatori della realtà, così come la temiamo. |
Questo perchè dicono che siamo figli delle Pleiadi, che erano otto,
Ora sette. Il sedici giugno le Pleiadi vengono a salutare l’ottava stella in missione: Noi.
Ora, gli scienziati con laser potentissimi, e una rete di radiotelescopi sofisticatissima hanno scoperto che c’è un giorno in cui le Pleiadi sono più vicine a noi, che in tutti gli altri giorni dell’anno.
Il 16 giugno.