Al tempo della terra dei fuochi, leggevo con stupore che bambini
morivano, interi paesi con percentuali di incidenze tumorali altissime,
ma i reati che soggiacevano agli sversamenti, all’inquinamento delle
falde, all’immissione perenne di fumi tossici nell’aria, erano
prescritti.
“Ma come ?” riflettevo ..
La prescrizione ha senso. Prescrive che lo stato, l’autorità ha un tempo massimo per perseguirmi,
dopo di che non può farlo più: sono cambiate le cose, sono cambiato
anch’io, le storie vecchie devono esser non dimenticate,la prescrizione
non cancella, ma non posso esser punito per cose di vent’anni fa se nel
frattempo neanche te n’eri accorto.
Va bene. Giusto.
Ma credo ci siano tre considerazioni da fare.
In primis la prescrizione è lunga in funzione della gravità del “reato ”
o della colpa. Una multa non è un furto, che non è una rapina che non è
un omicidio. I termini si allungano all’aumentare della gravità del
reato fino a diventare illimitati come nel caso dell’omicidio dove non
c’è prescrizione. Giusto. C’è anche un parallelo tra la possibilità di
riparazione del torto, nulla nel caso dell’omicidio evidentemente, e la
prescrizione, che non scatta. Giusto.
Secondo parametro da
considerare è il numero di persone coinvolte e le quantità numeriche in
questione. Un furto di 10 euro non è una truffa miliardaria, il tentato
omicidio non è tentata strage…Giusto.
Come terza cosa c’è la
durata nel tempo degli effetti di ciò che ho commesso: un occhio nero
non è cicatrice permanente, un vetro rotto non è un appartamento a
fuoco…
Ma per i reati ambientali la prescrizione dovrebbe
essere agganciata agli stessi parametri di perniciosità e pericolosità
sociale.
Quando lessi che dovevano ancora nascere bambini
deformi per colpa di reati ambientali già prescritti, qualcosa mi suonò
come allarme.
Ma come ?
Ma non è giusto. Questo nascituro deve ancora subire un affronto gravissimo da persona già mallevata ? Già impunita e libera ?
Non è giusto. A me sembra che il termine di prescrizione dovrebbe
conteggiarsi in base alla gravità del danno potenziale, che nel caso è
omicidio, e quindi MAI.
O, se proprio vogliamo conteggiarlo, lo
si conteggi da quando l’azione criminosa termina con certezza i suoi
effetti nefasti: nel caso di inquinamento di una falda acquifera due
secoli magari…. quindi comunque sempre sufficiente a colpire una
persona fisica che difficilmente supererà tali termini ma interessante
nel caso di multinazionali che notoriamente hanno ormai tutti i diritti
di una persona ma non muoiono…
Tempi così lunghi sono
assolutamente necessari nel caso di inquinamenti così pervasivi che,
facendo l’esempio del Glifosato, si presentano dopo due e anche tre
generazioni….
Insomma, attualmente è come se chi mettesse una
bomba ad orologeria veda prescritto il suo reato con decorrenza da
quando l’ha piazzata e non da quando la deflagrazione della stessa ha
causato i danni….uccidendo persone e bambini che al tempo della
collocazione dell’ordigno dovevano ancora nascere.
Questo credo non abbia senso.
Chi ferisce e avvelena la Terra provoca danni i cui effetti nefasti
possono durare secoli, manifestarsi dopo decenni: prescriverli prima che
tutto ciò si sia manifestato non ha senso.
Chi ferisce e
avvelena la Terra sta rovinando la vita di chi deve ancora nascere ma
per la legge quando questo qualcuno nascerà, lui sarà già impunibile.
E questo non è giusto.
Io farei una legge in tal senso.
Sbaglio ?