![]() Sono passati trent’anni da quando lessi “Il caso e la necessità” di Jack Monod.
MI piacque, stupì e rattristò. Ora credo che che il succo del libro fosse basicamente errato. Se trovassimo un complesso orologio rattrappante portoghese con lunario, nel terreno, non ci verrebbe mai in mente che quegli atomi si siano, a forza di sbattimenti casuali, organizzati da soli in un meccanismo infine complesso e plurifunzionante. Non il caso quindi, ma una una sublime intelligenza regola ogni relazione, ogni respiro, battito d’ala o galassia. La felicità ? Ricordarselo, e agire di conseguenza. |