Oggi, quarant’anni fa, cominciai a fare il lavoro che faccio tutt’ora.
Ufficialmente invece cominciai il 1° gennaio 1978. Ma che ce frega ? No. Così per dire……. —————————————- Oggi, dopo molti anni, torno da una riunione , entusiasta. Piccola azienda in Toscana , poco a nord di Firenze, ai piedi del Mugello. In un settore come l’audio professionale dove ci sono giganti americani, giapponesi, cinesi, inglesi, tedeschi e gli italiani anch’essi sono sempre stati forti, loro hanno cominciato con prodotti di nicchia, casse piccole, invisibili, che pilotate da sistemi sempre più sofisticati, suonano come casse molto grosse, ma meglio. Sono riusciti a fare quello che non fa nessuno. Diffusori acustici pilotati da software sofisticatissimi che da vicino quasi non senti, si mettono in fase e creano ologrammi sonori solo a cento metri. Per i grandi concerti. Unici. I tre, dal Mugello hanno realizzato la S. Patrick Cathedral a New York, la Royale Opera House di Londra, Il Nubo di Miami (un bar da un milione a sera di incasso…) la più grande discoteca nel deserto di Dubai, poi Beirut, Hong Kong, Bosforo, la broadcast Company Cinese, il più bel teatro di Tokyo, dell’Avana, di San Paulo, impianti da 800.000 in chiese brasiliane da 60.000 fedeli che ballano..e altri cento lavori…. Un concerto con Zubin Metha su una foglia galleggiante a Manaus ? L’han fatto loro. Yamaha, Jbl, e altri mostri americani e tedeschi vari a bocca aperta, impotenti, indietro….. che soddisfazione ! Non ho parole. A noi hanno fatto , di persona, bruschette con l’olio nuovo, la pasta l’han cucinata loro…..ecc. Sessantuno dipendenti per esportare in 80 paesi…. Il Rinascimento nacque e prosperò nella Firenze di 500 anni fa. Gli altoparlanti li prendono da una ditta sempre Toscana. Azienda tutta in vetro in mezzo a una vigna, bellissima, che esporta altoparlanti inarrivabili in 120 nazioni… Boh… Ci denigriamo spesso. Eppure, non so come e neanche perché, in molti campi, e nell’inventiva sempre, siamo, e a questo punto mi viene da dire saremo, sempre i numeri uno. Lode a chi ci prova, e ce la fa. |