Dopo Jodhpur, andiamo nel deserto, a Jasalmer.
La macchina ha la marmitta che passa…..ovunque, il pianale è buono per cuocerci le salsicce. Il sole è ossidrico.
Jasalmer compare nel deserto, la città gialla (Jaipur è la città rosa, Jodhpur la città blu).
La citta vecchia, la rocca, è bellissima, facciamo romantici e andiamo a stare lì.
Non c’è però l’acqua, lo striminzito canale di scolo sotto le finestre ci spinge a cambiare però dopo una notte non profumatissima.
E’ comunque bellissima.
Il giorno dopo siamo invece nella città (vabbè) bassa.
Fame e sete sono notevoli.
Vediamo la scritta Pizza. Ci escono gli occhi.
Il gestore è orgoglioso. Ordiniamo pizza e un Hamburger.
…………..che ingenui.
LA pizza è un disco di ghiacco dove su ci ha messo dell’origano che gli è arrivato dalla Germania. L’hamburger un pezzo di cadavere di pollo morto nel cretaceo.
Avrei mangiato anche del legno, o del sughero ma quello no, è troppo.
Siamo tristissimi. Niente, non mangiamo niente.
Una bibita, la perenne Limca, ci salva almeno dalla sete.
Partiamo per il deserto del Thar, oasi di Sam.
Prendiamo da li i cammelli. Noi al trotto, Maria, entusiasta , al galoppo: si abraderà completamente e starà in ginocchio, senza potersi sedere, per giorni……io bevo del latte di una capra dei gitani rahajasthani, che vivono nelle capanne…..un bel rischio, ma la TBC mi evita….