Ci sono infermiere che si alzano alle tre,
e a casa hanno la mamma anziana, o figli piccoli.
Ci sono ambulanti che non si alzano: son già lì.
Ci sono quelli senza casa, trasparenti, se non fosse per il cartone che è casa loro.
Ci sono vecchi a cui mancano troppe diottrie, e troppi suoni.
Un pò di Tv. L’attesa…
Ci sono ammalati che devono per forza guardare vicinissimo.
Il progetto è sopravvivere.
Ci sono poveri che scappano.
Ci sono i deboli, che tremano.
Ci sono tanti innocenti, che subiscono.
Ci sono i diversi, figli di un Dio forse minore
o forse troppo vicini proprio a Lui.
Ci sono i bambini.
Tutti costoro non hanno voce.
Noi, chiunque abbia la forza di farlo, dobbiamo essere la loro voce.
Dobbiamo essere la voce di chi non ha voce.